Sempre più persone tendono a voler incanalare l’omeopatia in ambiti specifici, ma la verità è che l’omeopatia unicista non si focalizza sulla cura dei sintomi, quanto piuttosto sulla totalità del benessere della persona. Ecco perché anche in questa sede, diciamo sempre che l’omeopatia cura le persone nella loro interezza, e non le singole malattie. Stesso discorso quando ci viene chiesto se l’omeopatia per gastrite e reflusso funzioni o meno.
Ne abbiamo anche parlato chiedendoci quando l’omeopatia non funziona, ma è bene approfondire l’argomento per darvi modo di farvi un’idea ancora più definita e specifica delle cure omeopatiche.
Omeopatia per gastrite e reflusso?
UN SINTOMO DA INQUADRARE
Gastrite e reflusso gastro esofageo (RGE), sono un sintomo generico a cui è difficile dare una risposta che sia adeguata e definitiva quando questi sintomi non vengano studiati all’interno della costituzione del soggetto, nelle sue modalità specifiche di manifestazione, nel contesto del quadro biopsicologico generale.
Facciamo alcuni esempi proprio riguardo:
- Gastrite e RGE in alcuni soggetti si aggravano con il cambio di stagione, alcuni ne soffrono più in primavera, altri più in autunno. Studiando questi soggetti noteremo che essi tenderanno ad avere delle caratteristiche costituzionali diverse, cioè i primi tenderanno ad essere più robusti e decisi mentre i secondi più introversi e freddolosi, ma questo solo a titolo di esempio.
- Ci saranno poi persone in cui questi fastidi sono in relazione all’assunzione di determinati cibi (consiglio di approfondire anche il discorso omeopatia e alimentazione);
- altre invece in cui lo stesso disturbo è più legato ad alcuni momenti della giornata;
- o ancora ad alcune situazioni specifiche della loro vita (come impegni lavorativi o situazioni familiari spiacevoli).
Lo studio però di questi casi, per l’individuazione del rimedio più giusto per la guarigione, non potrà prescindere dal ricercare tutti quei sintomi, sia mentali che fisici, che il paziente esperisce nella propria condizione psicofisica attuale e di cui il più delle volte esso stesso è quasi ignaro, essendo tutta la sua attenzione assorbita dal sintomo più fastidioso ed invalidante, che è appunto il bruciore di stomaco con nausea annessa.
Guarigione, se tale, è sempre cambiamento
Guidato dal proprio omeopata unicista di fiducia, il paziente si renderà conto che il suo fastidio è in una relazione che egli non aveva notato con determinati eventi o situazioni, oppure si renderà conto come oltre al sintomo che l’ha portato dal medico, esso soffra nel contempo di altri sintomi e nel caso potrebbero essere:
- una eccessiva sonnolenza al mattino o
- stanchezza dopo mangiato
- oppure potrebbero manifestare una certa aggressività o nervosismo.
Ecco che quindi quando il quadro morboso generale si sarà definito nella sua interezza, non solo il medico omeopata riuscirà ad individuare la strada più corretta verso la guarigione di tutta la persona e quindi di tutti i sintomi, ma anche il paziente, prima inconsapevole, avrà maggiore contezza di se stesso. Solo allora sarà pronto, e se lo vorrà davvero, potrà iniziare ad intraprendere quel cambiamento così importante per la crescita personale, in modo da da sfuggire a quei meccanismi, fisici o psichici, che sono stati nocivi per la propria salute (ecco perché la malattia è un messaggio tutto da decifrare) .
OMEOPATIA PER GASTRITE E REFLUSSO: COGLI L’OCCASIONE, NON PRENDERE UNA STRADA SENZA USCITA
Si capisce come l’individuazione dell’Helicobacter pylori, un batterio che si trova nello stomaco, come causa dei propri disturbi, a cui tutti immancabilmente giungono tramite le proprie ricerche sul web, non può che essere una risposta semplicistica di cui si potrà accontentare solo chi ha un idea di salute materialistica, così diversa dall’idea omeopatica. Quando parliamo infatti di omeopatia per gastrite e reflusso, parliamo di una concezione totalmente differente, tesa invece, questa, a servire l’uomo nel suo tentativo di servire gli scopi più alti della propria esistenza.
Nelle cure omeopatiche le persone sono al centro, anzi, la singola persona, con sue peculiarità è posta al centro di tutto. Ed ecco spiegato anche perché durante la visita omeopatica (come funziona la visita omeopatica) l’omeopata si mette in connessione, anche attraverso domande, instaura un rapporto di fiducia e conoscenza non solo superficiale, relativa al singolo sintomo, ma scava più a fondo per comprendere e tracciare il malessere dell’individuo.