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mors mihi locrum: abbazia di Westminster, Londra

La Morte in Medicina Omeopatica

  • Categoria dell'articolo:Malattia / Omeopata

La medicina omeopatica considera l’uomo non solo dal punto di vista strettamente materiale ma tiene conto anche delle sue caratteristiche sottili, immateriali, sia esse psicologiche, affettive o spirituali. In effetti questa distinzione può essere considerata come una semplificazione ad uso didattico perché l’essere umano rimane unico e le qualità dei suoi diversi aspetti si compenetrano e influenzano vicendevolmente. 

Cosi non stupirà che l’omeopata potrà vedere anche la morte secondo diversi punti di vista, ovvero potrà interessarsi non solo della morte propriamente detta, cioè di quella fisica, ma anche di altri tipi di morte tanto comuni quanto misconosciuti.

MORTE INTELLETTUALE

Questa condizione consiste nella mancanza di un pensiero logico consequenziale e quindi utile, pratico. La morte intellettuale costringe l’essere umano in una condizione di impotenza e di incapacità a risolvere i problemi a cui inevitabilmente egli si trova di fronte nella vita di tutti i giorni. Ci sono delle forme particolarmente eclatanti di questa condizione, come in quella che viene chiamata comunemente “pazzia”, ma più frequenti sono delle condizioni più subdole dove il raziocinio dell’individuo viene a perdere la propria funzione ed utilità a causa di una o più idee sbagliate, più spesso ideologicamente preconcette, che arrestano il pensiero come in un vicolo cieco da cui non si riesce ad uscire. Perdere il lume della ragione significa morire intellettualmente. 

MORTE SENTIMENTALE

È una condizione legata ad un trauma, più spesso ma non solo affettivo, che travolge tutta la persona condizionando le sue modalità relazionali con il mondo. Quello che ne risulta è una sensazione di allarme o di paura o di delusione o di come “un indefinibile blocco emotivo” che condiziona la persona per un periodo di tempo più lungo del persistere della condizione che lo ha provocato. In questa condizione la persona chiuderà le porte a una parte della propria personalità e quello che ne risulterà sarà come un arresto della traiettoria della propria parabola esistenziale. Questo tipo di morte è spesso una fase passeggera e quasi indispensabile per l’acquisizione, con il suo superamento, di un punto di vista più maturo, adulto ed altruista. 

MORTE SPIRITUALE

Questa condizione corrisponde spesso con quella che viene chiamata comunemente depressione. Consiste in una sorta di vuoto esistenziale, ovvero nella perdita del senso e del piacere della vita. Risulta dalla mancanza di dialogo spirituale e quindi dalla disconnessione con i tratti più veri e profondi del proprio essere fino a perderne le tracce. L’identificazione di se stessi con il proprio io e dell’esistenza come pura materialità è il terreno sopra il quale prospera la morte spirituale. La nostra società pone rimedio a questa condizione aggravandola con l’uso di droghe, in attesa che la morte fisica faccia il proprio corso.

Ognuna di queste condizioni, a differenza della morte fisica, può andare incontro alla propria risoluzione e quindi ad una sorta di rinascita in questa esistenza, e per tanto devono essere oggetto di interesse della medicina e dell’umanità sofferente. Che io sappia, nella nostra società, dove i meccanismi tradizionali capaci di curare queste condizioni, come la tragedia del teatro greco, lo sciamano dei popoli primitivi, il medico/sacerdote delle civiltà premoderne, la medicina omeopatica è l’unica medicina che identifica e che quindi può curare queste condizioni ,ma solo nello stretto ambito dello sforzo collaborativo individuale, al di fuori del quale oggi non sembra esserci posto per un diverso luogo di cura.

In medicina omeopatica, l’uomo sano è colui che possiede “un pensiero libero ed una volontà indipendente” al di fuori ci ciò non può esserci ne libertà, ne crescita, ne una vita piena, ma una esistenza di cui sempre dobbiamo interrogarci se non sia vissuta all’ombra di un qualche tipo di morte.

Questo articolo ha un commento

  1. Lumturije

    E si . E proprio vero . Ai me se hai ragione. Sta di fatto che se non fosse per te io non so cosa avrei fatto. Mi hai dato una speranza di vivere. E si . Avevo perso tutto anche se non mi sono mai arresa

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